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Etica e responsabilità

Rubrica di Marvin Plein

Siamo davvero felici di presentarvi questa nuova rubrica dedicata all’ecologia. La relazione con il nostro pianeta, le ricchezze vitali della sua terra e delle sue profondità, il dono della vegetazione e la vita degli animali, stimolano sempre più la sensibilità di chi sente risvegliarsi la coscienza. E in questo anno, toccato drammaticamente dal coronavirus, siamo costretti a guardare in faccia i nostri limiti ed errori. A volte ci mancano le informazioni, a volte siamo distratti dal vortice del sopravvivere… abbiamo pensato quindi a questa rubrica come un’occasione, per noi tutti, di renderci maggiormente consapevoli del nostro ecosistema, la cui salute e la cui stessa vita dipendono dalla responsabilità dell’uomo.
Buona lettura,

La redazione.

Mentre l’ecologia, la tutela dell’ambiente e la cura per il nostro pianeta, fino almeno agli anni ‘90, sono stati temi considerati esclusiva degli Hippie e dei visionari, al giorno d’oggi hanno ampiamente raggiunto e conquistato l’orientamento culturale dominante.
Personalità conosciute in ogni settore della nostra società si dedicano e si battono con impegno per la preservazione del pianeta, dai politici di partiti sia conservativi che progressisti ai leader religiosi come Papa Francesco e il Dalai Lama, alle stelle di Hollywood come Leonardo di Caprio, Natalie Portman e Joaquin Phoenix.
Il loro impegno non arriva di certo in anticipo: anche un piccolo sguardo all’attuale situazione può far disperare. Il cambiamento climatico trasforma terre fertili in deserto e causa la fuga di milioni di rifugiati; ogni anno perdiamo più di 24 miliardi di tonnellate e 10 milioni di ettari di terreni fertili; ogni giorno scompaiono per sempre dal nostro pianeta circa 150 specie animali e vegetali.
Questo dato si riferisce per lo più a specie locali di insetti e piante che sono relativamente sconosciute ai non addetti ai lavori. Tuttavia, la loro scomparsa è drammatica poiché costituiscono il fondamento dell’ecosistema, dal quale dipendono non solo il clima ma anche la sopravvivenza di animali quali ad esempio felini, elefanti e balene. Senza il costante impegno da parte di organizzazioni per la protezione dell’ambiente, molte di queste familiari specie di mammiferi sarebbero già sulla strada dell’ormai estinto dodo.
Come è possibile allora che, nonostante le informazioni e i dati su questi problemi, poco e niente stia cambiando e al contrario la situazione stia peggiorando?
Da un lato, la responsabilità ricade naturalmente sul sistema capitalista della nostra società basato sul consumismo, la cui sopravvivenza dipende da una crescita economica permanente, la quale necessita di sempre più terra, risorse ed energia. Di conseguenza, esistono potenti interessi economici che remano contro l’instaurazione di una società ecologicamente sostenibile.
Tuttavia, sarebbe troppo facile per noi ricercare e attribuire la responsabilità dei nostri errori e fallimenti come esseri umani solo al “sistema” o alla “società”.
Perlomeno, altrettanto significativo, è il nostro comportamento individuale, il cui cambiamento costituisce un’enorme sfida, poiché ha a che fare con le numerose debolezze della psiche umana: dato che non ci confrontiamo con le disastrose conseguenze delle nostre abitudini e comportamenti, riusciamo ad ingannare il nostro sentire etico. Quanti di noi, ad esempio, continueremmo a mangiare carne se dovessimo allevare e poi macellare personalmente l’animale? O quanto spesso acquisteremmo un nuovo smartphone, se dovessimo guardare negli occhi il bambino nelle mine che si affatica, spesso fino all’esaurimento fisico o alla morte, per ricavare le materie necessarie per costruirlo?
Oltre a questi aspetti, bisogna considerare anche le difficoltà che un comportamento etico porta con sé, come i maggiori costi dei prodotti biologici o il dover rinunciare ad oggetti innecessari ma confortevoli.
Una cosa è certa: il cambiamento è molto difficile per ognuno di noi. Questo comporta però, d’altra parte, che gli sforzi necessari per assumere uno stile di vita ecologicamente ed eticamente consapevole, oltre ad apportare ovvi vantaggi per l’ambiente e gli esseri umani, offrano una possibilità inestimabile per lavorare su se stessi, per divenire consapevoli della propria responsabilità e diventare persone più etiche ed empatiche. D’altro canto, non è anche questo un modo per aprire il cuore e allenarci all’amore?
Per questo motivo, desideriamo proporre attraverso questa rubrica delle modalità attraverso le quali ognuno di noi possa contribuire, nel limite delle proprie possibilità, alla conservazione del nostro fantastico pianeta.
Nei prossimi articoli affronteremo quindi insieme temi fondamentali come quello della plastica, del cambiamento climatico, del terreno e dell’estinzione, fino a concludere con la presentazione del movimento dell’economia comune, che si dedica alla formazione di un organismo sociale, durevole e sostenibile per noi tutti e per la vita del nostro pianeta.

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