
Tre Vie, un’unica Gnosi
Rubrica di Andrea Bertolini
Gent.mo Dott. Bertolini,
ha parlato di gnosi come della dimensione più esoterica non soltanto del cristianesimo, ma anche delle alle altre tradizioni mistiche occidentali, tra le quali lei cita l’ebraismo e la religione islamica. Quali sono gli aspetti che accomunano queste tre grandi religioni, nella loro parte più iniziatica e nascosta? Se possibile, mi piacerebbe anche conoscere qualche aspetto in comune tra le loro pratiche.
La prima cosa che mi fa venire in mente questa domanda è quanto spesso, anche nei tempi attuali, ci si dimentichi dell’origine comune di queste tre religioni, che affonda le sue radici più lontane nella sapienza dell’antico Egitto. Mentre sul piano religioso esse si sono trovate più volte in conflitto, a livello iniziatico condividono invece molto più di quanto si pensi. Quando parliamo di cultura iniziatica o esoterismo, infatti, facciamo riferimento a conoscenze e pratiche che hanno come finalità lo sviluppo interiore dell’essere umano ed il suo ricongiungimento con il Divino. All’origine di queste tre grandi tradizioni ritroviamo il ricordo di un insegnamento segreto, rivelato direttamente dalla Fonte Divina a uomini illuminati, profeti, veggenti e successivamente conservato da confraternite composte da persone che avevano raggiunto un elevato livello spirituale. Questi custodi della Sapienza Divina hanno mantenuto in ogni epoca un diretto contatto con il piano Divino, la Fonte del sapere originario, costituendo il nucleo centrale, la dimensione interna ed esoterica delle diverse tradizioni spirituali. Da tempo immemorabile essi hanno fondato scuole che, in diverse aree geografiche, hanno reso possibile l’accesso alla dimensione spirituale alle persone che si sentivano sinceramente chiamate a questa esperienza. Nella lunga storia della cultura ebraica, le scritture ermetiche e segrete fanno frequente riferimento a una remota tradizione orale presente quando ancora i testi biblici non erano stati affidati alla scrittura. Si tratta di un insegnamento orale trasmesso da Dio stesso a Mosè sul Sinai insieme al Pentateuco (Torah) e da Mosè poi trasferito ad una catena di Maestri e Profeti fino ai tempi presenti. Ne ritroviamo importanti testimonianze negli Apocrifi dell’Antico testamento come il Libro di Esdra e soprattutto il Libro di Enoch. Queste tradizioni orali nel corso dei secoli confluirono nella Kabbalah, la Gnosi ebraica. Nell’ebraismo antico era inoltre presente un’altra corrente a carattere iniziatico, quella degli Esseni: essi si dedicavano principalmente allo studio della Bibbia e a discipline come la guarigione (erano chiamati i Terapeuti), l’astronomia e l’arte della profezia. Gli Esseni influenzarono fortemente il Cristianesimo delle origini. Esso nasce con la trasmissione orale da parte di Gesù ai discepoli più avanzati di un insegnamento segreto, non rintracciabile interamente nei quattro Vangeli canonici, ma che ritroviamo ampiamente esposto nei testi gnostici. La Gnosi cristiana ebbe il suo crogiolo nel II secolo ad Alessandria d’Egitto dove il magistero del Cristo si arricchì non solo di elementi della Gnosi ebraica, tramite Filone alessandrino, ma anche integrando conoscenze di origine greca ed egizia. Passiamo ora a considerare il Sufismo, conosciuto come la corrente esoterica dell’Islam: storicamente esso si affianca alla prassi e alla religione islamica senza contraddirla e può essere definito come Gnosi islamica. Il punto centrale dell’insegnamento Sufi è il Ricordo di Dio, che viene praticato ripetendo il Suo nome sia individualmente che in esercizi comunitari. In occidente sono conosciuti soprattutto tramite le danze dei dervisci Mevlevi, scuola sufica fondata a Konya (Turchia) dal grande maestro Jalal al-Din Rumi. Pur sviluppando tecniche e pratiche peculiari al proprio ambito, ciò che accomuna la Gnosi Cristiana, Ebraica e Islamica è la loro visione non dogmatica, l’importanza che viene data alla ricerca personale (conosci te stesso), un maggiore accento posto sulla conoscenza (la Gnosi, appunto) rispetto alla fede. È indubbio che, pur con sfumature differenti, la visione di queste tre grandi tradizioni condivide numerosi punti di contatto. Ed è indicativo il fatto che già nel Medioevo il monaco-alchimista catalano Raimondo Lullo (1232-1315) facesse riferimento nei suoi scritti ad un metodo denominato Quarta Via, sintesi e al tempo stesso trascendimento di Ebraismo, Cristianesimo e Islam, una Via cioè che comprende e va oltre le singole tradizioni.
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